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30 NOVEMBRE: FESTA DELLA TOSCANA

Per l’edizione 2020 della Festa della Toscana, l’antica Rocca di Carmignano s’illumina di bianco e rosso.

Era il 1786 quando Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana aboliva la pena capitale e la pratica della tortura. La Toscana fu il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte e la Festa della Toscana, istituita 20 anni fa, ricorda quell’evento. Oggi ricordiamo l’impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia: elementi costitutivi dell’identità della Toscana.

Il Comune di Carmignano ha risposto con convinzione e solidarietà all’invito rivolto dal presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo, di lanciare da ogni parte della Toscana un unanime messaggio di speranza illuminando un monumento di particolare pregio con i colori simbolo della nostra regione.

Per aderire all’edizione 2020 della Festa della Toscana, dalle ore 19 del 30 novembre, la Rocca di Carmignano, indiscusso emblema del comune, che dalla sua altezza domina il territorio e tutta la piana, si è presentata adornata di luci bianche e rosse.

Un’iniziativa, questa, che ha assunto un importante significato sociale e civile: quello della vicinanza fra le istituzioni della regione in un periodo di grave emergenza sanitaria che ci richiama ad essere uniti e rispondere unanimi ai bisogni della cittadinanza.

“Una stanza tutta per me”: lettura collettiva per la giornata contro la violenza sulle donne

Oggi, 25 novembre, ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, proclamata dall’ONU in ricordo del massacro di tre dissidenti dominicane che tentarono di opporsi nel 1960 al regime dittatoriale del proprio paese. Il Comune di Carmignano vuole tenere alta l’attenzione su questo tema, purtroppo ancora molto attuale e che vede ogni giorno numerose donne essere vittima di violenza. Per questo si è scelto di andare oltre alle barriere imposte dalle vigenti normative anti covid, realizzando un lavoro a distanza che andrà in scena nelle sale virtuali del sito web www.ilgiornaledicarmignano.it e sulla pagina Facebook del Comune, oltre che sulle pagine Facebook del sindaco Edoardo Prestanti e dell’associazione Metropopolare, curatrice del progetto.

L’appuntamento, sui canali web sopracitati, è per oggi alle ore 15, quando partirà la proiezione di “Una stanza tutta per me”, a cura dell’Associazione Teatro Metropopolare, con Giulia Aiazzi e Vittoria Doretti, per la regia di Livia Gionfrida e filmato dal videomaker Ivan Dalì. Il reading vede anche la partecipazione di:
– Luca Borgioli, preside Istituto comprensivo Il Pontormo di Carmignano
– Ilaria Bugetti, consigliere Regione Toscana
– Laura Cecconi, collaboratrice Centro Antiviolenza donna La Nara
– Stella Spinelli, Assessore alle Cultura e Pari opportunità Comune di Carmignano
– Edoardo Prestanti, Sindaco di Carmignano

“Attraverso la lettura collettiva di testi corrosivi di Serena Dandini e di alcune splendide poesie di Gioconda Belli e di Rupi Kaur – spiegano i curatori – proponiamo alla vostra visione un docu-video realizzato appositamente per questa Giornata, dove, oltre alle attrici dell’Associazione Metropopolare di Prato, prenderanno voce figure di rilievo del nostro territorio resesi disponibili per rendere più forte il messaggio di denuncia di un’emergenza che in questo particolare anno si è purtroppo acuita, soprattutto in ambito familiare.Ed è proprio per questo aggravarsi che il Comune di Carmignano farà sentire la sua solidarietà con un’altra iniziativa: l’illuminazione del Campano della Rocca di Carmignano di colore rosso, per tutta la notte del 25 novembre per dire a gran voce NO alla violenza sulle donne!”

Al tramonto infatti, il Campano della Rocca di Carmignano sarà illuminato di rosso per tutta la notte.

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Le riscoperte di “Leonardo e Bacchereto”

Il Comune di Carmignano organizza per domenica 6 settembre 2020 un evento d’eccezione nel contesto della Sagra del Fico di Bacchereto: la presentazione del volume “Leonardo e Bacchereto. Terra da far boccali”, a cura di Alessandro Vezzosi con i contributi di Maria Chiara Bettini, Giovanni Roncaglia, Agnese Sabato, Edizioni Polistampa. L’evento si terrà alle ore 16:45 presso la pieve di Santa Maria Assunta a Bacchereto, nei locali dell’Antiquarium delle maioliche di Bacchereto, sezione distaccata del Museo Archeologico di Artimino ‘Francesco Nicosia’. Seguirà la visita gratuita al Museo.

Il volume è stato fortemente voluto dall’assessore alla Cultura Stella Spinelli, per dare voce alle importanti novità scoperte su questo tema dagli studiosi che hanno curato il testo.

Si tratta di una pubblicazione che chiarisce, con dati certi e documenti anche inediti (prevalentemente ritrovati nell’Archivio di Stato di Firenze), un momento fondamentale ma trascurato della biografia di Leonardo; la sua presenza e la storia della sua famiglia in relazione a Bacchereto, compresa la “fornace da orcioli” e altri possedimenti; le origini e una serie di esperienze sorprendenti dell’artista con la “terra da far boccali” (l’argilla) grazie a una ricognizione nei manoscritti di Leonardo (dal Codice Atlantico a quelli di Madrid e dell’Istituto di Francia). La pubblicazione inizia con una illustrazione delle straordinarie testimonianze etrusche scoperte nel territorio di Carmignano e si conclude con la ricostruzione della presenza di numerose fornaci in almeno otto località di Bacchereto, con oltre sessantotto fornaciai, tra XIV e XVII secolo, quando questo borgo del Montalbano costituiva un centro di produzione della ceramica artistica, poi scomparso fino ai ritrovamenti ora qui raccolti nel Museo delle Antiche Maioliche.

Interverrà Andrea Pessina, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, che nella prefazione al volume ne riassume i contenuti ripercorrendo anzitutto le riscoperte archeologiche nel territorio.

“Sono felice di poter consegnare ai cittadini un libro serio e affidabile – commenta l’assessore alla cultura Stella Spinelli – che trasformerà una volta per tutte la leggenda su ‘Leonardo a Bacchereto’ in storia. Finalmente si potrà affermare con orgoglio che il Genio ha trascorso la sua infanzia anche fra le nostre colline, ispirandosi e formandosi”.

Alessandro Vezzosi (leonardista e critico d’arte), e Agnese Sabato (storica), con documenti inediti o rari dimostrano i rapporti con Bacchereto di Leonardo e della sua famiglia (degli Zoso di Bacchereto e dei Da Vinci), tramite la nonna del grande artista-scienziato, Lucia di ser Piero di Zoso, moglie di Antonio Da Vinci (che non era notaio e non si era limitato ad accudire in Vinci i possedimenti agricoli, ma aveva navigato in gioventù fino a Barcellona e in Marocco). Nonna Lucia era sorella di ser Baldassarre, notaio che – come il padre di Leonardo, ser Piero – lavorò per la famiglia di Machiavelli, abitava a Firenze nella piazza del quartiere di Santa Maria Novella e, dopo essersi ritirato a Bacchereto, cedette i suoi beni al nipote ser Piero Da Vinci. Di estremo interesse, per tali proprietà prima degli Zoso e poi dei Da Vinci, risultano gli accertamenti relativi alla loro “fornace da orcioli” e alla “chasa da signore” a Toia, confinante con San Biagio e Fusciano e con i beni della Pieve.

Inoltre i due studiosi inquadrano il patrigno fornaciaio di Leonardo, i sei biscugini a Bacchereto (tra cui un notaio, Giovanni) e le condizioni imposte da ser Piero al fratello Francesco per la gestione dei poderi di Bacchereto distanti in linea d’aria solo 6 km da Vinci (che oltre a vino, olio, grano e spelta, producevano panico, fave, orzo, biade, castagne, uova e fichi secchi…). Gli eredi di ser Piero Da Vinci, inclusa Violante, figlia di ser Giuliano (il più autorevole degli almeno 22 fratellastri di Leonardo) e di Alessandra Dini (menzionata nel Codice Atlantico), continuarono ad abitare a Toia nel XVI secolo…

Vezzosi evidenzia in particolare l’importanza straordinaria di alcune annotazioni di Leonardo. Migliaia di suoi fogli autografi sono andati perduti, soprattutto quelli del periodo giovanile fino al 1478, con l’eccezione del Paesaggio con la data 1473. La sua prima citazione di Vinci risale al 1494-1500. Fondamentale è quindi, in rapporto a Bacchereto, l’antecedente promemoria databile 1478 nel Codice Atlantico: “Francesco d’Antonio [lo zio] in Firenze e compa[re o ri] in Bacchereto…”.

Nei periodi successivi l’artista ricorderà spesso la sua pratica nelle fornaci e nel lavorare l’argilla. Dimostra per esempio la sua personale e diretta conoscenza di come si possono restaurare i vasi rotti quando sono ancora crudi e non quando sono già cotti. Dà importanza agli insegnamenti ricevuti dagli orciolai (“boccalari”) per molteplici applicazioni e nell’uso del tornio del vasaio, persino per misurare la velocità delle navi. “Adoperandomi io non meno in scultura che in pittura” scrive Leonardo, rivendicando un’arte per la quale era celebre ma criticando lo scolpire in marmo, mentre si esercitava nella modellazione della creta, ossia nella “plastica”, “sorella della pittura”.

Vezzosi formula e definisce più che credibile, quasi una certezza, l’ipotesi che Leonardo abbia iniziato giovanissimo a plasmare l’argilla nella fornace di Toia, anziché o non solo nella bottega del Verrocchio, nella quale eseguiva fra l’altro figure di terra per disegnare e dipingere i panneggi giovanili. Fece quasi sicuramente come suo nipote scultore, Pierfrancesco (Pierino Da Vinci), morto a soli 23 anni nel 1523: Vasari ricorda che “da sé senza maestro”, Pierino iniziò “a disegnare et a fare […] fantoccini di terra” e poi, a soli 12 anni, entrò nella bottega fiorentina di un amico di Leonardo, Baccio Bandinelli.

Il libro riassume infine la vicenda del tentativo fallito di Leonardo a Milano per il grandioso monumento Sforza, rimasto di terra e infine distrutto, ed esemplifica le sculture di terracotta che pure altri autorevoli studiosi hanno attribuito a Verrocchio e allo stesso Leonardo, riferibili al tempo in cui l’artista di Vinci lavorava nella bottega del suo maestro e frequentava pure Bacchereto (come dimostra il suo autografo intorno al 1478). Il capitolo su Leonardo scultore e la “terra da far boccali” si conclude con il tema dei disegni leonardiani non solo della forma di terracotta per stoviglie, ma persino di geometrie “optical” e nodi vinciani anche per la ceramica: una ricerca tuttora in progress.

Maria Chiara Bettini, archeologa, responsabile scientifico del Museo Archeologico di Artimino, illustra le riscoperte archeologiche nel Comune di Carmignano quindi nei dintorni di Bacchereto, precedenti a Leonardo, illustrando l’area archeologica di Pietramarina e le testimonianze di Artimino e Comeana. Aree che sicuramente sono state ampiamente frequentate dal giovane Leonardo. Si è occupata con Giovanni Roncaglia dell’allestimento della sezione di Bacchereto del Museo di Artimino dedicata alla sezione delle maioliche di Bacchereto.

Giovanni Roncaglia, archeologo medievista, sintetizza il tema suggestivo della riscoperta della produzione ceramica a Bacchereto da dove si era sviluppata soprattutto nei decenni precedenti e negli anni di Leonardo, poi scomparsa e dimenticata. Ricostruisce persino l’elenco delle fornaci attive in almeno otto località di Bacchereto, con la presenza di almeno sessantotto fornaciai, ed evidenzia come alcuni fornaciai baccheretani, in particolare Giunta di Tugio, abbiano avuto un ruolo significativo nella Firenze del Rinascimento. Le loro opere si conservano in prestigiosi musei europei, da Londra a San Pietroburgo, e persino negli USA e in Australia. In uno scavo a Firenze, dove si trovava la fornace del baccheretano Giunta di Tugio, sono stati ritrovati reperti che attestano una collaborazione certa tra lui e Luca Della Robbia.

Siglato l’accordo per la valorizzazione dei Tumuli di Montefortini e Boschetti

Dal 23 luglio è operativo l’accordo che definisce gli obiettivi e le modalità di gestione dell’Area Archeologica di Comeana (Tumuli di Montefortini e Boschetti) nato dalla collaborazione tra la Direzione regionale musei della Toscana e il Comune di Carmignano (PO)

L’accordo siglato il 23 luglio dal Direttore regionale musei della Toscana, Stefano Casciu, e il Sindaco del Comune di Carmignano, Edoardo Prestanti, inaugura una nuova fase nell’attività di valorizzazione dell’Area archeologica di Comeana. La Direzione regionale musei della Toscana, che gestisce una rete museale diffusa su tutto il territorio toscano, con ben 49 luoghi della cultura di competenza statale, nella sua azione di coordinamento territoriale delle attività di valorizzazione dei beni culturali ha adottato una politica di piena collaborazione con gli enti pubblici e privati e con le associazioni operanti nel territorio di propria competenza, promuovendo la gestione e la valorizzazione integrata del patrimonio culturale, nello spirito dell’art. 112 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Come dichiara Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana “l’accordo ora siglato col Comune di Carmignano va nella direzione di una sempre maggiore integrazione con gli Enti locali, che sul territorio possono dare un contributo fondamentale per la gestione di siti come questi, in stretta relazione con i musei civici e con le comunità locali, così attente alla valorizzazione del loro patrimonio”.

L’accordo con il Comune di Carmignano risponde a precise esigenze di integrazione tra il Museo Archeologico si Artimino ‘Francesco Nicosia’ e le aree archeologiche del territorio, in particolare, per la loro importanza e monumentalità, le tombe di Montefortini e Boschetti, i corredi delle quali sono esposti all’interno del museo. Il progetto museale, quindi, tiene conto di una forte integrazione con il contesto territoriale, sia negli aspetti didattici, sia nelle effettive possibilità e modalità di fruizione e valorizzazione. L’esigenza di una fruizione ampliata e integrata è avvertita in particolare dagli istituti scolastici che hanno come tappa fondamentale dell’attività formativa la visita al museo e alle aree archeologiche, e va anche nella direzione di articolare e arricchire l’offerta turistica del territorio. L’accordo mira quindi alla creazione di un percorso unitario di visita, già sperimentato in passato, ma ora gestito principalmente dal Comune, che si snoda tra l’Area Archeologica di Comeana e il Museo “F. Nicosia”, con il supporto, in particolare per gli aspetti programmatici e scientifici, della Direzione regionale. Una recentissima prova generale della fattibilità e della potenzialità della collaborazione, che fa seguito ad altre esperienze simili degli anni passati, si è avuta in occasione dell’apertura serale dell’area archeologica per le Notti dell’Archeologia 2020 che ha dimostrato come i tumuli si possano ben prestare anche ad iniziative straordinarie, in grado di arricchire l’offerta culturale e attirare un pubblico più vasto.

L’area di Carmignano conserva splendidi esempi di architettura funeraria tra i più importanti della Toscana e che sono la testimonianza della prosperità del territorio nella fase orientalizzante della civiltà etrusca, tra la fine dell’VIII e gli inizi del VI sec. a.C. Il più imponente monumento funerario della zona è il Tumulo di Montefortini, una collinetta artificiale oggi alta dodici metri, che ospita due tombe: la più antica è una tomba circolare (tholos) con il diametro di oltre sette metri e visitabile dall’alto grazie ad un percorso rialzato da cui si può ammirare la copertura ”a falsa cupola”. Il ricchissimo corredo funerario recuperato all’interno della tomba (databile intorno al 640-630 a. C.) comprende molti materiali preziosi, come due incensieri di bucchero decorati a traforo, un’eccezionale coppa di vetro turchese e una nutrita serie di oggetti in avorio decorato. Adiacente alla tholos si trova un’altra tomba a camera rettangolare, fatta costruire dalla stessa famiglia aristocratica, con un monumentale corridoio d’ingresso (dromos) a cielo aperto, un vestibolo quadrangolare e infine la camera, entrambi con una copertura “a falsa volta”.

Poco distante dal Tumulo di Montefortini si trova il Tumulo di Boschetti. Si tratta anche in questo caso di una tomba a tumulo, erosa nella parte sommitale dai secolari lavori agricoli. All’interno di questa struttura era ricavata una camera rettangolare, accuratamente pavimentata e sigillata da un lastrone di pietra, preceduta da un vestibolo, al quale si accedeva attraverso un corridoio, chiuso a sua volta da un altro grande lastrone di pietra serena, materiale utilizzato anche per la costruzione del resto della tomba. Attualmente l’architettura è conservata per un’altezza massima di 1,25 metri. In questa struttura vennero recuperati diversi materiali di corredo, databili tra il 670 e la metà del VII sec. a.C.

“Si tratta di un’importantissima iniziativa”, commenta il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti. “Tramite la collaborazione con la soprintendenza, si apre un’opportunità irripetibile per il nostro territorio. La civiltà etrusca rappresenta infatti la culla identitaria di Carmignano, duemila anni di storia che hanno lasciato tracce indelebili nel presente della comunità locale”.

“Questa collaborazione e la gestione diretta del tumolo di Montefortini – aggiunge l’assessore alla cultura Stella Spinelli – ci permettono di ampliare e valorizzare ancora di più il patrimonio etrusco presente nel nostro Comune. Un altro passo nella crescita culturale e turistica di Carmignano, che sempre di più sta puntando su quel turismo culturale e sostenibile di cui la rete archeologico museale costituisce un tassello fondamentale”.

Piazze dei cittadini: arriva la pedonalizzazione estiva

Il Comune di Carmignano ha deliberato di istituire in via temporanea e sperimentale, quattro aree pedonali urbane a Carmignano, Seano e Comeana, nei fine settimana tra il 3 luglio e il 6 settembre. L’obiettivo della misura è quello di sostenere la ripartenza dopo il periodo di lockdown, autorizzando la concessione di suolo pubblico a favore degli esercizi pubblici ed agevolando così le possibilità di fruizione dei luoghi pubblici da parte della cittadinanza. Dopo gli investimenti delle scorse settimane per sostenere imprese, commercio e famiglie, adesso il Comune si dedica ai cittadini restituendo valore alla socialità.

Nello specifico, saranno rese pedonali le seguenti piazze:

  • Piazza Vittorio Emanuele II (Carmignano): dal venerdì alla domenica dalle 20.30 alle 24;
  • Piazza G. Matteotti (Carmignano): dal venerdì alla domenica dalle 20.30 alle 24;
  • Piazza IV Novembre (Seano): dal venerdì alla domenica dalle 19.30 alle 24;
  • Piazza Cesare Battisti (Comeana): dal venerdì alla domenica dalle 19.30 alle 24.

“Sta cominciando un’estate particolare, diversa dalle ultime che abbiamo vissuto”, afferma il sindaco Edoardo Prestanti. “L’emergenza Covid-19 ha portato all’annullamento di alcune consuete iniziative estive, che erano solite caratterizzare i nostri luoghi pubblici durante l’estate, ma nonostante questo ci siamo impegnati per mettere in piedi un calendario di eventi che potessero svolgersi con le modalità imposte dalla normativa attuale. Vogliamo però dare anche agli esercenti, alle associazioni, a tutta la cittadinanza la possibilità di riprendersi quegli spazi e quei momenti di socialità che a lungo sono stati limitati. Per questo abbiamo scelto di pedonalizzare le piazze nelle sere del fine settimana. Ora lanciamo l’invito: rendiamole vive insieme!”.

20 giugno: giornata del rifiugiato

L’installazione artistica di Piero Mazzoni per ricordare Sacko Soumaila, il bracciante invisibile.

2 Giugno 2018. Lo hanno visto volare giù dal tetto di una vecchia fabbrica abbandonata a S.Calogero nel Vibonese. Sacko Soumaila, giovane bracciante africano del Mali, morto a colpi di fucile mentre cercava qualche vecchio pezzo di lamiera per aiutare due connazionali a costruire una baracca. Sono passati due anni e ancora nessuna giustizia è stata fatta a seguito di questo gesto che va al di sopra della natura umana.

E’ così che la lamiera diventa il simbolo delle baracche dove tutti i Sacko sono costretti a vivere. Oggi, il pittore Piero Mazzoni, cittadino di Carmignano, ha fatto di quel simbolo la sua “tela” dove gli occhi del ventinovenne raccoglitore di pomodori maliano ci guardano inesorabilmente. Lo sguardo di un uomo morto ammazzato per un pezzo di bandone.

L’Assessore alla Pace e alle Interculture, Stella Spinelli, ha scelto proprio”il bandone” di Piero Mazzoni per celebrare la Giornata mondiale del rifugiato, fissando la sua prima presentazione alla cittadinanza per Sabato 20 Giugno alle ore 17.00 alla Pista Rossa di Seano, dove potrà essere ammirato fino al 5 luglio.

Dal 2001, a seguito di una risoluzione dell’Onu, il 20 Giugno è divenuta la giornata dedicata ai rifugiati, per riaffermare i valori sui quali sono basati gli accordi internazionali in materia di protezione dei rifugiati e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze degli esuli e sostenere gli sforzi delle organizzazioni impegnate nella loro accoglienza. La Giornata emerge in questo momento storico ancor più importante poiché, a causa della pandemia Covid-19 e del conseguente lockdown, in molti paesi i rifugiati sono rimasti isolati, privi di risorse economiche e spesso senza accesso a ogni tipo di assistenza.

Il Comune di Carmignano vuole ricordare la Giornata mondiale del rifugiato e al contempo richiamare l’attenzione di tutti sulla emergenza che sta attraversando il sistema d’accoglienza italiano, sia per quanto riguarda le questioni aperte relative ai profughi della cosiddetta Emergenza Nord Africa, che per l’incertezza sul futuro della accoglienza nel nostro paese.

Sabato 20 giugno 2020 ore 17.00 – Pista Rossa di Seano “Sacko” Il bracciante invisibile Inaugurazione dell’opera artistica di Piero Mazzoni , alla presenza dell’artista, del Sindaco Edoardo Prestanti e dell’Assessore alla Pace e Interculture Stella Spinelli

La cittadinanza è invitata a partecipare muniti di mascherine.

Il Museo di Artimino è stato riaperto

Il Museo Archeologico Artimino Francesco Nicosia ha riaperto le sue porte al pubblico ed è pronto ad accogliervi, ovviamente nel rispetto di tutte le misure anti-contagio.

E non mancano le novità: da oggi nelle sale del Museo di piazza San Carlo è, infatti, possibile ammirare “All’Alba della civiltà Etrusca”, la nuova mostra che espone i corredi, sia maschili che femminili, di quattro sepolture di Bologna villanoviana.

Il Museo è visitabile il lunedì, giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 13.30; il sabato, la domenica e i festivi dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18. Vi aspettiamo!!!

Da giovedì riapre il Museo Archeologico di Artimino

Dopo oltre due mesi di chiusura il Museo Archeologico di Artimino Francesco Nicosia riapre le sue porte al pubblico, e prende il via anche l’esposizione “All’alba della civiltà Etrusca”. A partire da giovedì 28 maggio, infatti, il museo di piazza San Carlo, nell’antico borgo di Artimino, sarà nuovamente fruibile dai visitatori, ovviamente con tutte le accortezze del caso. Due mesi durante i quali comunque il museo non si è mai fermato: se le porte fisiche di accesso erano chiuse, quelle virtuali sono rimaste aperte. Nei canali social del Museo, è stato infatti raccontato, con parole e immagini, il suo meraviglioso patrimonio e territorio.

“Finalmente siamo in grado di riaprire il museo dopo questa pausa forzata, difficile e impegnativa – ha detto l’assessore alla Cultura Stella Spinelli -. Lo faremo rispettando nel dettaglio i protocolli di sicurezza e renderemo tutto più emozionante grazie a un evento che verrà inaugurato proprio in questa data: l’esposizione ‘All’alba della civiltà Etrusca’. Testimonianze dalla Bologna villanoviana ci consentiranno di illustrare le principali caratteristiche dei primi secoli della storia etrusca relativi al IX e all’VIII sec. A.C. Un grazie al museo civico Archeologico di Bologna per la collaborazione e a Chiara Bettini, la nostra direttrice, per la cura che mette sempre nel tutelare e promuovere il nostro patrimonio etrusco”.

Nell’esposizione “All’alba della civiltà etrusca” è possibile ammirare i corredi, sia maschili che femminili, di quattro sepolture di Bologna villanoviana. E’ stato possibile realizzare l’esposizione grazie al Museo Civico Archeologico di Bologna che ha messo a disposizione i reperti nell’ambito degli scambi legati alla grande esposizione attualmente in corso a Bologna “Etruschi, Viaggio nelle terre dei Rasna”, che ospita alcuni reperti della tomba del Guerriero di Prato Rosello solitamente esposti al Museo archeologico di Artimino.

Modalità di accesso al Museo. Gli ingressi saranno contingentati nel rispetto di tutte le disposizioni anti-contagio; i visitatori dovranno indossare la mascherina, tale da coprire naso e bocca, durante l’intero percorso di visita del Museo. È obbligatorio sanificare le mani con il gel messo a disposizione, o utilizzare guanti monouso; prima dell’accesso verrà misurata la temperatura attraverso termometri contactless. In attesa all’esterno del museo, i visitatori dovranno mantenere una distanza interpersonale di almeno 1 metro, mentre all’interno i percorsi di entrata e di uscita saranno differenziati. È vietato toccare le vetrine e gli oggetti esposti e, laddove possibile, deve essere garantita una distanza dagli oggetti di un metro. Per quanto riguarda la gestione della biglietteria e del bookshop, potranno accedere al front office massimo due persone alla volta. La biglietteria sarà inoltre dotata di una protezione di plexiglas. In corrispondenza del bookshop e dell’uscita sono stati posizionati appositi cestini per il corretto smaltimento di mascherine e guanti monouso. Il museo sarà regolarmente sanificato. Le attività didattiche e le visite guidate sono momentaneamente sospese, così come è sospeso l’uso delle audio guide ed è stata spenta la postazione multimediale interattiva.

Il Museo sarà aperto dal giovedì al lunedì, chiuso il martedì e il mercoledì. Questo l’orario di apertura: lunedì, giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 13.30; sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18.

Biblioteca, riapertura parziale da lunedì 18 maggio

La Biblioteca comunale Aldo Palazzeschi di Seano da lunedì 18 maggio aprirà nuovamente le sue porte, ma esclusivamente per il prestito e per la restituzione dei libri, e solo su prenotazione. Il tutto ovviamente nello scrupoloso rispetto dei protocolli di sicurezza anticontagio. Per il momento non saranno dunque fruibili le sale studio, così come sono sospesi il servizio di accesso a internet e di consultazione in loco, oltre che il prestito interbibliotecario.

L’accesso alla biblioteca da parte degli utenti potrà avvenire quindi esclusivamente su prenotazione telefonica o per e-mail. È obbligatorio usare la mascherina protettiva e sanificare le mani all’entrata o, in alternativa, usare guanti monouso. Per rispettare la distanza tra gli utenti e lo staff, saranno utilizzati arredi distanziatori; verranno inoltre pulite quotidianamente le superfici toccate più di frequente e sono previste giornalmente procedure di pulizia a cura di una ditta specializzata.

“Stiamo monitorando passo dopo passo l’evolversi della situazione, la riapertura sarà graduale. Al momento dunque sarà attivo esclusivamente il servizio di prestito dei materiali presenti nel catalogo della nostra biblioteca, previa prenotazione – ha detto l’assessore alla Cultura Stella Spinelli -. Visto che non possiamo portare gli utenti in biblioteca, ci piacerebbe portare la biblioteca all’aperto. Stiamo quindi studiando le modalità migliori per fare ciò”.

Ecco nel dettaglio come funzionerà l’erogazione dei servizi. Il servizio prestito sarà attivo solo su prenotazione: gli operatori della biblioteca prenderanno appuntamenti per telefono (055-8705520) oppure via e-mail (bibliotecapalazzeschi@comune.carmignano.po.it) e consegneranno il materiale prenotato in una busta. Sarà possibile prendere in prestito libri e dvd attraverso la consultazione del catalogo on-line o rivolgendosi al personale per comunicare le proprie necessità. Gli appuntamenti per la consegna saranno presi individualmente ogni 15 minuti. Le prenotazioni on line sono sempre disponibili. Questi invece gli orari per le prenotazioni telefoniche e per il ritiro dei materiali prenotati: martedì, mercoledì e giovedì dalle 8 alle 13 e venerdì dalle 14 alle 19

Per quanto riguarda la restituzione, al fine di semplificare le procedure è stato predisposto un box di restituzione libri e dvd all’esterno dei locali della biblioteca, utilizzabile in qualsiasi momento (7 giorni su 7, 24 ore su 24). Gli utenti che devono solo restituire materiali presi in prestito sono invitati a inserirli nell’apposito spazio, avendo cura di riporli in modo corretto.

Tutto il materiale restituito (libri, cd e dvd) sarà sottoposto a una quarantena di 10 giorni, trascorsi i quali sarà rimesso a scaffale e reso nuovamente disponibile per la collettività

LA BELLEZZA CI SALVERA’

Rinviati ancora i termini per partecipare al IV° Concorso d’arte contemporanea “L’Aria… il respiro dell’infinito”.

Gli avvenimenti degli ultimi tempi ci stanno mettendo a dura prova e il tema scelto da Stella Spinelli – Assessore alla Cultura del Comune di Carmignano – per la IV edizione del concorso di scultura pittura fotografia contemporanea, è il più significativo di sempre. “L’Aria”, che oggi vediamo contaminata da un virus che ci fa paura e che ha fatto cambiare le nostre abitudini, è la stessa Aria che torneremo a respirare pulita, a percepire più nitida e leggiadra e a rappresentare coi nostri colori, coi nostri scatti e con le nostre mani in nome della bellezza.

Il bando è ancora aperto

Alla fine di Marzo avevamo prorogato la scadenza di partecipazione al 30 aprile, salvo deroghe dettate dallo stato di emergenza sanitaria. E’ evidente e siamo tutti d’accordo che tale scadenza debba essere nuovamente prorogata. Lo abbiamo fatto ma, questa volta, ad ampio respiro. Infatti,dopo attenta riflessione, abbiamo scelto di non precludere a nessuno, con una nuova data di scadenza, la possibilità di partecipare. Quindi è ancora possibile partecipare.

Oggi, non riuscire a fissare delle date con certezza, non deve far pensare che il concorso non si farà. Lo faremo quando l’emergenza sarà rientrata, anzi finita. Abbiamo deciso di non realizzare un’esposizione e un concorso virtuali, perché non rientra nelle corde di questa iniziativa. Vogliamo appendere le vostre opere, organizzare un evento e dare la possibilità venire a ritirare il premio.

L’emergenza Covid-19 purtroppo ha tanto assorbito, troppo, le nostre vite fino a volerci togliere la speranza che torneremo a vivere con più serenità, e ritornare a far rivivere ciò che da sempre amiamo fare. Nonostante tutto, ad oggi abbiamo ricevuto diverse e interessanti opere e siamo sicuri che ancora tanti artisti vorranno condividere la bellezza dell’arte.

Continuate a creare con i colori della speranza, della fiducia e dell’amore

Vogliamo essere speranzosi che tutto finirà in un bellissimo epilogo, anche se gli spiragli di luce, che iniziamo a intravedere, ci appaiono molto flebili.  Tuttavia dobbiamo continuare a creare e a realizzare; nessuno, nemmeno un virus, seppur tanto temuto, può farci smettere di sognare ed evitare di farci vivere la bellezza dell’arte, in tutte le sue forme. Non appena ci sarà consentito, contatteremo tutti i partecipanti per rifare il punto della situazione e organizzare il tutto. Per il resto non cambia nulla: attenetevi al regolamento anche se appare con le vecchie date.

Ricordiamo che la partecipazione è gratuita.

Regolamento e domanda scaricabili dal sito www.comune.carmignano.po.it oppure richiedibili a: cultura@comune.carmignano.po.it

Date Aria alle vostre emozioni, alla vostra fantasia, alla vostra arte. Lasciatevi ispirare e partecipate!