Videoguide nel linguaggio dei segni al Museo Archeologico di Artimino

Realizzate grazie ad un contributo della Regione Toscana stanziato nel 2020, le nuove videoguide del museo – tenuto a battesimo quaranta anni nei sotterranei della villa medicea dai cento camini e dal 2011 trasferito in vecchie cantine alle porte del borgo medievale e intitolato all’archeologo ed ex sovrintendente regionale Francesco Nicosia, che quei territori ha a lungo indatato – sono state presentate nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della giunta regionale. 

Non sono tanti i musei toscani, ma anche in Italia, capaci di offrire questo servizio. “In questo modo – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – si abbattono quelle barriere, sensoriali, che rischierebbero altrimenti di limitare la fruizione di una visita guidata al museo e dunque l’educazione e l’arricchimento personale di ogni cittadino”. Uno strumento di inclusione culturale, che arriva nel momento in cui la lingua dei segni è stata riconosciuta – esattamente lo scorso 19 maggio 2021 – come lingua ufficiale italiana, dopo decenni di richieste e campagne di sensibilizzazione. “Plaudiamo al progetto, realizzato all’insegna della tutela di quei diritti di cui  la Toscana è da sempre maestra e fiera sostenitrice –  prosegue Giani – Il museo, piccolo nelle dimensioni ma di estremo valore storico ed evocativo e di rilevanza regionale, è un scrigno assolutamento da visitare per chi fosse incuriosito dalla seconda fase di espansione del popolo etrusco.  Ed ora,con la sua storia e i suoi reperti, è in grado di accogliere ogni turista e viaggiatore anche non udente”.

La videoguida, realizzata per il Comune dalla Digi.Art di Reggio Calabria, con la traduzione nel linguaggio dei segni  a cura di Lorenzo Nizzi Vassalle, sarà fruibile tramite tablet che saranno consegnati ai visitatori. Attraverso un percorso guidato –  selezionando a scelta una delle nove sezioni in cui sono articolati i trenta video disponibili – saranno illustrati i principali reperti archeologici esposti nelle sale e i riferimenti ai monumenti che li hanno restituiti: con una o più foto e un video per ciascuno, accompagnando i visitatori  – come già avviene con le tradizionali audioguide, disponibili in quattro lingue diverse – in un viaggio alla scoperta della storia etrusca del territorio e delle sue curiosità. 

“A Carmignano la cultura non è elitaria. E’ per tutti – affermano il sindaco Edoardo Prestanti e l’assessora alla cultura Stella Spinelli – e quotidianamente ci impegniamo per portare arte, storia, musica e teatro ad ogni cittadino”. “Il patrimonio archeologico etrusco – prosegue Spinelli – è uno degli aspetti storico-culturali che maggiormente caratterizzano il territorio carmignanese e siamo orgogliosi di poter dire che grazie all’impegno quotidiano del gruppo archeologico, della direttrice del museo Maria Chiara Bettini e dell’ufficio cultura del Comune, conoscere l’archeologia a Carmignano non è un privilegio di pochi”. 

L’assessora ricorda le numerose iniziative che durante tutto l’anno portano le famiglie a scoprire in maniera interattiva i tesori custoditi nel museo e gli eventi come “Pietramarina sotto le stelle”, che rendono l’area archeologica il set di una suggestiva notte d’estate. “Con gli strumenti di inclusione come le nuove videoguide – conclude –  apriamo adesso le porte ad una categoria di visitatori troppo spesso penalizzata nelle visite museali”.

“Meno di venti musei in tutta Italia – completa il sindaco Prestanti– propongono videoguide in Lis e sapere di essere tra questi, con il nostro spazio museale ad Artimino, ci rende ancora più orgogliosi, perché la vera inclusione si dimostra anche facilitando l’accesso alla cultura e non solo con la riduzione delle barriere architettoniche. Siamo contenti di essere tra i primi Comuni ad inserire un servizio come questo. Con la cultura, lo dicono i numeri, si mangia, ma si vive anche meglio”.  

Il museo etrusco di Artimino si sviluppa su due piani: quello superiore, da cui si accede, racconta il ‘ mondo dei vivi’, ovvero il popolamento dell’area con i suoi diversi insediamenti e le testimonianze di vita quotidiana: borghi, ma anche siti fortificati come quello di Pietramarina sul crinale del Montalbano, da cui nella giornata di cielo terso con lo sguardo si può scorgere in lontananza la costa livornese e l’isola della Gorgona. Il piano inferiore si racconta invece il ‘ mondo dei morti’ e quindi le necropoli: sono esposti i corredi funebri ritrovati nelle tombe di Prato Rosello e di Comeana, tra cui alcuni straordinari reperti d’avorio istoriato, di vetro, di bucchero e di impasto che attestano la presenza dio una cultura etrusca dai caratteri originali e di una elitè che controllava il territorio e con forti mezzi economici.  

Sei video nel linguaggio dei segni, più brevi rispetto a quelli dei tablet, saranno disponibili anche sul sito del museo e del Parco archeologico di Carmignanowww.parcoarcheologicocarmignano.it: un compendio sulle principali emergenze dell’esposizione permanente e i grandi tumuli di Montefortini e Prato Rosello. I video sono accessibili anche dal sito delle videoguide Lis www.videoguidalis.it/museoarcheologicoartimino.